Pet Therapy
L’elemento centrale del progetto: l’esperienza del prendersi cura. L’animale è accogliente, crea intimità e contatto, esperienza spesso opposta a quanto ricevuto dagli altri nell’esperienza dei disabili. Coccolare un cane, farlo giocare, pulirlo, dargli da mangiare, accompagnarlo nelle sue necessità è una attività di benessere, in quanto l’esperienza di essere accettato da qualcuno nelle proprie azioni e manifestazioni affettive, e l’esperienza di essere competente nell’accudimento di
qualcuno, raramente esperita da persona con disabilità, si trasforma in un miglioramento del tono dell’umore, in un incremento della fiducia in sè e un miglioramento della relazione interpersonali con gli amici, con cui ci si sente “più abili”.
Nelle ricerche degli ultimi 30 anni è stato evidenziato che la referenza animale aiuta a sviluppare l’immaginario, l’empatia, la curiosità, gli atteggiamenti di cura, la comunicazione non verbale, l’accettazione della diversità, la corporeità. La presenza e l’attività con l’animale addestrato, mediata da un operatore specializzato, si rivela quindi un’attività educativa e coterapeutica. Nel contesto specifico in cui gli utenti sono persone con disabilità intellettiva e relazionale, spesso caratterizzati da stereotipie, schemi motori rigidi, bassa autostima e mancanza di fiducia, il pet, in specifico il cane, è speciale veicolo di spontaneità e mediatore per l’acquisizione di competenze relazionali, facilitando l’abbandono di rigidi rituali. Il progetto di lavoro si pone obiettivi di massima
sul gruppo, e specifici per percorsi individuali, come migliorare l’autostima, le capacità relazionali, eliminare forme di fissità cognitiva, implementare dinamiche di gruppo, diminuire i conflitti.